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Domenica scorsa a quest’ora stava per iniziare il playshop che ho tenuto a Stoccolma.  Ho ancora i ricordi vivi dei momenti trascorsi in quella stupenda città che mi ha colpito fin dal mio arrivo in aeroporto.

In realtà la mia prima sensazione è stata quella di sentirmi provinciale e un po’ “cavernicola”. Tutti parlano un inglese perfetto e fluente, cambiare lingua dallo svedese all’inglese non comporta il minimo problema e nessuno sembra meravigliarsi che io possa venire a Stoccolma per un week end.

Mi sono sentita un po’ come il brutto anatroccolo in mezzo ai cigni.

Ma ancora una volta ci ha pensato Nia a riportarmi a me stessa.

Il playshop e la lezione della mia amica e collega Angela D’Orazio mi hanno immediatamente ritrasformato in cigno, forse un cigno mediterraneo, ma sempre cigno.

Nia attiva sempre in me il potere curativo e terapeutico  del movimento in ogni sua forma, soprattutto quando il movimento avviene in un gruppo che condivide lo stesso valore, il valore della gioia universale, quella che conosciamo dalla nascita.

Giudizi mentali, paure, insicurezze, differenze, delusioni, dolori ci sono e fanno parte della vita. Se vengono espressi in maniera autentica, senza filtri mentali ma attraverso il movimento spesso scivolano via, si sgonfiano come palloncini.

Quando mi lascio coinvolgere dalla musica, dal movimento e guardo da vicino quello che affiora senza giudizio, senza paura e sento che le persone che condividono l’esperienza possono avere processi simili, mi sento sicura e libera di essere come sono.

A Stoccolma ho sentito di nuovo questo anche se conoscevo solo pochissime  delle persone che erano presenti al workshop o alla lezione.

Ho sentito che condividevamo la nostra vera personalità, le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri desideri senza parlare in nessuna lingua se non quella del corpo, delle sensazioni  della musica e del momento ad un livello profondo e sano. Abbiamo condiviso la gioia universale.

Ringrazio di cuore Angela e tutti quelli che hanno condiviso con me e mi hanno fatto sentire a casa, me stessa e gioiosa.

Domenica scorsa a quest’ora stava per iniziare il playshop che ho tenuto a Stoccolma.  Ho ancora i ricordi vivi dei momenti trascorsi in quella stupenda città che mi ha colpito fin dal mio arrivo in aeroporto.

In realtà la mia prima sensazione è stata quella di sentirmi provinciale e un po’ “cavernicola”. Tutti parlano un inglese perfetto e fluente, cambiare lingua dallo svedese all’inglese non comporta il minimo problema e nessuno sembra meravigliarsi che io possa venire a Stoccolma per un week end.

Mi sono sentita un po’ come il brutto anatroccolo in mezzo ai cigni.

Ma ancora una volta ci ha pensato Nia a riportarmi a me stessa.

Il playshop e la lezione della mia amica e collega Angela D’Orazio mi hanno immediatamente ritrasformato in cigno, forse un cigno mediterraneo, ma sempre cigno.

Nia attiva sempre in me il potere curativo e terapeutico  del movimento in ogni sua forma, soprattutto quando il movimento avviene in un gruppo che condivide lo stesso valore, il valore della gioia universale, quella che conosciamo dalla nascita.

Giudizi mentali, paure, insicurezze, differenze, delusioni, dolori ci sono e fanno parte della vita. Se vengono espressi in maniera autentica, senza filtri mentali ma attraverso il movimento spesso scivolano via, si sgonfiano come palloncini.

Quando mi lascio coinvolgere dalla musica, dal movimento e guardo da vicino quello che affiora senza giudizio, senza paura e sento che le persone che condividono l’esperienza possono avere processi simili, mi sento sicura e libera di essere come sono.

A Stoccolma ho sentito di nuovo questo anche se conoscevo solo pochissime  delle persone che erano presenti al workshop o alla lezione.

Ho sentito che condividevamo la nostra vera personalità, le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri desideri senza parlare in nessuna lingua se non quella del corpo, delle sensazioni  della musica e del momento ad un livello profondo e sano. Abbiamo condiviso la gioia universale.

Ringrazio di cuore Angela e tutti quelli che hanno condiviso con me e mi hanno fatto sentire a casa, me stessa e gioiosa.