Amo la musica.
Grazie a Nia ho imparato ad ascoltare con tutto il corpo.
Per fortuna il corpo è meno giudicante della mente e riceve senza pregiudizi le vibrazioni sonore. La mia mente corre spesso velocemente al giudizio : mi piace, non mi piace. Il corpo ha altri parametri. E ha più superficie.
Amo anche il silenzio.
Il silenzio tra le note di un brano, il silenzio di uno strumento che scompare e poi ritorna, il silenzio della natura, il silenzio di mattina presto.
Il silenzio rigenera il mio pensiero, il mio corpo, il mio sistema nervoso.
Ho imparato a prendermi momenti di silenzio durante la giornata.
Ma abbiamo davvero abbastanza silenzio nella nostra vita per ascoltare la musica e soprattutto sentiamo davvero l’alternarsi di musica e silenzio della vita attorno a noi?

Qualche anno fa dei mei cari amici mi hanno portato a San Sperate, un piccolo paese vicino a Cagliari dove è possibile vedere ma soprattutto sentire le opere del famoso artista Pinuccio Sciola .
Questo geniale scultore ha dato voce ai suoni della Sardegna incidendo monolitiche pietre in modo tale che possano generare diversi suoni.
Le opere di Pinuccio Sciola racchiudono per me la voce della natura e in modo particolare la voce della Sardegna.
Sentire le diverse voci emesse dalle pietre incise mi ha profondamente commosso .
Le sinfonie delle pietre mi hanno attraversato.
Il mio corpo ha risposto in maniera viscerale e le vibrazioni sonore mi sono arrivate dritte al cuore, alle ossa, a tutta me stessa.
E paradossalmente ho sentito il profondo silenzio delle pietre.
Mi aspetto il suono degli alberi quando il vento muove le loro foglie, conosco la varietà dei suoni del mare, i suoni nascosti che emergono da un bosco. Ma il suono delle pietre monolitiche, silenziose per eccellenza?
In quel momento magico davanti a queste opere ho sentito il profondo e confortante alternarsi del suono e del silenzio della natura e del mio vero essere. Desidero rispettare, onorare e ricordare questi elementi fondamentali della natura esterna e anche di quella interna.
Come penso di poterlo fare?
Bè, non è sempre necessario andare in Sardegna!
Posso creare spazio e silenzio dentro di me per rimanere in ascolto.
Posso creare silenzio zittendo la mente e fidandomi del suono del mio respiro, del mio battito. E allora dal silenzio emerge la musica della verità, bella o brutta che sia.
Senza silenzio non c’è musica.
Senza silenzio non c’è modo di capirsi veramente.
E poi?
Poi mi lascio andare alla musica che emerge dal silenzio e tutto diventa una danza.