Alla Ricerca della Piacevolezza Perduta

Alla ricerca della piacevolezza perduta

In giro per l’Italia alla ricerca della piacevolezza perduta

Il “Nia on Tour” mi ha portato in varie città: Roma, Cento di Ferrara, Milano, Rimini, Trieste e domenica a Bologna.

Se avete già fatto una lezione di Nia, sapete esattamente cosa si intende per PIACEVOLEZZA. Sicuramente l’avete sperimentata durante uno dei cicli della lezione.

Forse hai sentito piacevolezza già da subito, quando ti sei preparata e hai ascoltato il focus e l’intento della lezione, oppure quando simbolicamente abbiamo fatto un passo aventi per entrare nella pratica. Oppure quando lentamente abbiamo cominciato ad attivare le 13 articolazioni principali lasciandoti avvolgere da una musica rilassante ed invitante. O invece, durante il ciclo che chiamiamo Get Moving hai trovato piacevolezza nel muovere ritmicamente i piedi oppure nello scaricare tensioni con i calci, Forse invece hai provato piacevolezza quando la musica si è fatto meno incalzante e siamo entrati nel ciclo del “cool down”, oppure quando finalmente a terra hai avuto modo di assaporare la sensazione di abbandono alla gravità, prima di rialzarti in piedi e simbolicamente uscire dalla pratica.

Facile trovare la piacevolezza durante il movimento e con l’appoggio della musica, ma nella vita di tutti i giorni?

Ed è proprio questo che Nia insegna: perchè non espandere la sensazione di piacevolezza nelle nostre azioni quotidiane? Non sto parlando di avere il tempo e la disponibilità economica di investire in massaggi, terme o qualunque sia la tua idea ricerca della piacevolezza.

In realtà basta veramente poco! Prima di tutto è necessario collegarsi al corpo. Non lasciare che il benessere sia solo una chimera, o relegato a chissà quali attività.

Mentre stai leggendo questo blog, prova a concentrarti sulla sensazione dell’appoggio. Se sei seduta lasciati un momento di tempo per sentire il bacino,, la colonna, la gabbia toracica e via via tutto il corpo. Fa dei piccoli “aggiustamenti” perché la posizione che hai assunto sia VERAMENTE piacevole.

Forse ti viene istintivo allineare meglio la colonna e sollevare il viso. Forse ti viene spontaneo muovere le dita dei piedi, inumidirti le labbra, aprire e chiudere gli occhi. Ma per cogliere questi istanti è necessario ascoltare con tutti i sensi attivi e fermarsi un istante per apprezzarli.

Questi piccoli gesti sono gesti che spesso diamo per scontati sono piccoli tasselli che ci guidano verso la piacevolezza, Io a volte li immagino come i sassolini bianchi che indicano un percorso, in questo caso un percorso verso la piacevolezza. E come sappiamo per esperienza quando siamo “intrisi” di piacevolezza possiamo affrontare la vita e le sue vicende, non sempre solo piacevoli, in modo più sereno.

Una allieva di Trieste, Paola, ha scritto questo feedback qualche giorno dopo il workshop:

“Ieri ci sono stati due momenti in cui mi è venuta in mente la ‘piacevolezza'...

Un momento di respiro di aria fresca davanti alla finestra e l'acqua calda sotto la doccia dopo aver preso un po' di freddo. Insomma mi è piaciuta questa idea di 'fermarsi' nell'istante e prendersi il tempo giusto."

Quindi non aspettare che la piacevolezza si manifesti in maniera plateale, la puoi trovare in ogni momento.

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