fbpx

Non tutti i mali vengono per nuocere

Non tutti i mali vengono per nuocere

Devo ringraziare il mal di schiena che mi ha afflitto improvvisamente quest’estate per avermi richiesto una ulteriore consapevolezza e una ulteriore ricerca corporea. Senza preavvisi sono passata dalla libertà di movimento a dover trovare il modo migliore di cambiare posizione anche da sdraiata, trovare un nuovo modo di salire sulla bicicletta, e chiaramente anche cambiare il mio modo di camminare per evitare dolori lancinanti. Ho messo in pratica gli insegnamenti di Nia, l’ascolto dell’intensità del dolore, ho cercato di trovare il modo di muovere almeno le parti del corpo che si sentivano bene, ho prestato attenzione al mio   respiro, ho meditatato e fatto mindfulness. Ma la pratica che maggiormente mi ha rimesso in sesto e che mi ha fatto ritrovare la gioia del movimento è stata Feldenkrais. Sono stata prima a lezioni individuali, poi sono passata a lezioni di gruppo. Ogni incontro è una grandissima gioia per me e aspetto con gioia l’appuntamento con i segreti del mio corpo in movimento. Ricordo come era per me Feldenkrais 18 anni fa, prima di Nia: una noiosa lezione a terra che mi rendeva impaziente e attendevo la fine della lezione per poter ritornare ai miei consueti movimenti veloci. La pratica di Nia ha sicuramente acuito la mia capacità di sentire il movimento e i collegamenti di ogni movimento e soprattutto la gioia di sentire ogni parte del corpo. Una delle 9 forme di movimento di Nia è stata proprio ispirata da Feldenkrais e dalla pratica dell’ascolto e della percezione delle sensazioni per insegnare al corpo ad evitare movimenti inutili e a trovare il movimento migliore. Durante le lezioni individuali le sapienti mani della  mia insegnante di Feldenkrais parlavano silenziosamente  con le mie articolazioni, invitandole a tornare libere e a ritrovare gli spazi che il dolore aveva ristretto. Mi sentivo riavviatare, mi sentivo ricomporre dolcemente e sentivo che le mie vertebre e i muscoli tornavano a distendersi, ogni volta in modo diverso, ogni modo scoprendo anfratti di spazio inutilizzato e libero per il movimento. Feldenkrais mi ha fatto riprendere contatto con tutto il mio corpo che il dolore aveva segmentato. Muovere la caviglia destra e sentire cosa succede al mio torace ha ravvivato la mia gioia di esserci interamente, gioiosamente e la curiosità dell’esplorazione in ogni momento. Ringrazio la mia maestra, ringrazio il mio ormai guarito mal di schiena, ringrazio Feldenkrais, ringrazio Nia che mi ha dato la fiducia che il movimento, anche minimo è medicina e guarigione. Non so se ci avrei creduto questa volta senza il percorso che ho fatto. Non so se mi sarei imbottita di antidolorifici e sarei rimasta immobile ad aspettare che mi passasse. Attraverso il movimento troviamo la salute: Through Movement we find health

Comments are closed.