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Novembre 2020 - PRIMA
Da anni avevo cambiato il mio comportamento rispetto al movimento. Modesti tragitti a piedi diventavano per me lunghi e dolorosi percorsi.
Evitavo scale, salite, discese.
Avevo cancellato le passeggiate in montagna ma anche i giretti in centro a piedi.
Il piacere di passeggiare o camminare era stato sostituito da pedalate.
Il piedi erano stati quasi rimpiazzati dalle ruote della mia fedele bici con la quale andavo dappertutto. Ovunque dovessi andare la mia mente calcolava rapidamente i passi da fare e decideva: piedi o ruote? La maggior parte delle volte la scelta era per le ruote.
Per anni ho caricato di più la parte sinistra per non sentire il dolore a destra. Per anni ho sentito come questo squilibrio di allineamento influisse anche sul mio collo che spesso era dolorante e rigido.
Solo ballando Nia mi sentivo dinamica, gestendo il movimento seguendo la sensazione di piacere. Ma anche a Nia dovevo fare attenzione e limitare il movimento a carico. Così avevo cominciato a fare Nia sulla cyclette, oppure Nia in acqua alta al mare e Nia a terra. Tanto Nia non l’avrei mia abbandonata, solo trovate nuove modalità pur di integrarla nella mia vita.
In realtà il dolore al ginocchio e le limitazioni conseguenti condizionavano tutta me stessa, non solo il corpo.
Incidevano enormemente sul mio umore, sulla mia vitalità, su come mi vedevo.
1 Dicembre 2021- UN ANNO DOPO
Un anno fa un chirurgo ha riparato il ginocchio sostituendolo con grande maestria.
Il piatto tibiale e la testa del femore sono stati rivestiti a forza di titanio ed ecco un’ articolazione nuova che compie un anno oggi!
Il chirurgo è stato bravissimo, ma non era finita lì.
Il compito più lungo e più faticoso l’ha fatto il corpo da solo.
Il corpo si è occupato della GUARIGIONE. Ed è proprio questo che voglio festeggiare.
Voglio celebrare la capacità del corpo di guarire.
Non basta infatti sostituire un pezzo del nostro organismo per guarire.
Il lavoro del corpo comincia dove finisce quello del chirurgo.
Il corpo ha dovuto inglobare questa parte nuova metallica e adattarsi al grosso cambiamento.
Nia mi insegna ad essere Scienziata delle Sensazioni e in quanto tale ho seguito con attenzione il mio processo di guarigione.
Ho seguito e aiutato il processo in tutti i modi: con pazienza, amore, fiducia, cura, curiosità.
La cura del ginocchio mi ha dato la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti di Nia e di Mindfulness. Ho dovuto prestare attenzione al mio nuovo allineamento, imparare a distribuire il peso del corpo in maniera completamente diversa.
Ho dovuto ascoltarmi ancor di più ed effettuare scelte che tenessero conto dei miei cambiamenti strutturali. Non sempre l’ascolto era piacevole. Spesso ho dovuto gestire anche la mia mente che contava i giorni di recupero, le sessioni di fisioterapia e voleva accelerare risultati.
A volte mi sembrava di non sentire miglioramenti e inesorabilmente mi demoralizzavo. Mi è servito ricordarmi sempre di attivare le altre parti del corpo e alle sensazioni piacevoli, collegarmi alla musica.
Mi dovevo ricordare di avere fiducia, gentilezza, attenzione verso il corpo in via di guarigione
Adesso però ogni passeggiata è una sorpresa, una gioia.
Quella che prima vedevo come una dolorosa distanza da percorrere adesso è una semplice camminata, quello che prima era un percorso accidentato- rocce o altro- adesso è una vera felicità.
Mi sento come quando ero bambina e provavo gioia nel correre, pattinare, saltare.
Ho imparato a non dare niente per scontato, nemmeno una passeggiata sugli scogli.
Prima non potevo farlo, adesso sì. Avevo le ali tarpate, ora mi sento libera e forte.
Ho deciso così di “monitorarmi” per un anno. Mi hanno regalato un orologio che registra i passi, il movimento, il riposo, i battiti. Ho sempre reputato un pò esagerati e anche fanatici quelli che utilizzavano tali dispositivi. Adesso, contrariamente ai miei pregiudizi, ho deciso di utilizzare l’orologio per “studiarmi”.
Passo dopo passo osservare, sentire, scoprire.
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