Quando sono tornata a vivere in Italia ho dovuto constatare ancora di più il fatto che il mio concetto di ordine e manutenzione della mia abitazione è diversa da quella della maggior parte delle persone.
Diciamo che non solo rimando il lavaggio dei vetri, la cura del frigorifero ma addirittura non considero neanche lo stirare, lavare le tapparelle, fare il cambio armadio.
Non pensiate che viva nella confusione o peggio ancora nella sporcizia, questo no, però diciamo che i mei parametri di ordine e pulizia sono un pò diversi.
Le mie sorelle chiamavano questa mia modalità “metodo indiano”.
Io piuttosto direi che mi concentro sull’essenziale e trovo alcuni lavori domestici una vera e propria perdita di tempo.
Per ovviare a questo problema mi sono attrezzata di tutto il possibile per ottimizzare i tempi di pulizia: il robot aspirapolvere, la scopa elettrica e da poco la “vaporella”.
Ma non preoccupatevi, non sto cambiando lavoro e non voglio vendervi elettrodomestici!

Qualche giorno fa, mentre finalmente pulivo con la forza del vapore punti incontaminati del mio appartamento, ad esempio le fughe alle quali non ho mai dedicato molto tempo, ho cominciato a riflettere.
Sarà stato il vapore ad alta pressione che fuoriusciva da questo elettrodomestico o la novità, però mi sembrava di ripulire contemporaneamente dentro e fuori. Pulivo l’esterno della mia casa e intanto pensavo al livello di pulizia del mio interno.
Prendevo consapevolezza delle parti del mio corpo che necessitavano una ripulita, dei pensieri stagnanti, delle emozioni ingarbugliate dentro di me .

Insomma ancora una volta mi sono resa conto di quanto la manutenzione interna sia necessaria ad intervalli regolari, Nel mio caso almeno una volta al giorno.
E così forse potete già immaginare cosa è successo.
Ho mollato la vaporella e la pulizia esterna per occuparmi di quella interna.
Ho acceso la musica, mi sono portata sul mio tatami e mi sono messa a ballare.

Ho vaporizzato le tensioni, le rigidità articolari, ho arieggiato i miei pensieri e sciolto nodi emotivi.
Mi sono occupata della manutenzione di corpo, mente, emozioni, scrostando parti stantie di me e facendo sfavillare la mia realtà interna.
Questo non è un invito a mollare il ferro da stiro, solo un invito a riflettere.
C’è equilibrio tra la manutenzione della nostra casa esterna e quella interna?
Dedichiamo tempo anche alla manutenzione della nostra salute? Quale viene prima?
Adesso vi saluto, vado a pulire il lavandino.
Scherzo.
Vado a fare un pò di Nia!
Il lavandino può aspettare. Io no!