Per definizione l’ecologia è la “Scienza che ha per oggetto lo studio delle funzioni di relazione tra l’uomo ( e. umana o assol. ecologia ), gli organismi vegetali e animali ( e. vegetale, e. animale ) e l’ambiente in cui vivono.”  (Oxford Dictionary)
Noi, in quanto esseri umani, siamo un anello fondamentale di questa complessa catena di relazioni.
L’ecologia parte da  noi stessi, dalla modalità  del  rapporto con il nostro essere, con il nostro corpo, con quello che siamo. 
 
Amore e rispetto, sono inscindibili in tutte le cose.
Da oltre 20 anni la pratica Nia mi educa e mi porta a riflessioni sempre nuove, attuali: il rispetto per me stessa attraverso il movimento consapevole  spontaneo, sentito e piacevole.
Credo che educare se stessi attraverso il movimento sia un modo per espandere la nostra coscienza anche verso gli altri, la natura, il mondo e la bellezza. 
 
Il movimento diventa arte quando è sentito, naturale, spontaneo, ma soprattutto evidentemente piacevole, gioioso.
Allora diventa eleganza, fluidità. Basta pensare alle pose delle statue greche come la Nike di Samotracia ad esempio. Paradossalmente perfino un’opera così drammatica come  il Cristo Velato, mi ha suscitato stupore per  la  bellezza del corpo in tutte le sue forme.
 
Pochi giorni ho partecipato ad un training Nia in Scozia. Un momento della settimana di lavoro mi è rimasto scolpita nel cuore. Avevamo ricevuto la consegna di muoverci a terra per praticare quello che è definito “floorplay”, gioco a terra, uno dei cicli di una lezione di Nia. Non si trattava di mostrare esercizi di stretching o di rafforzamento o allungamento muscolare, né posizioni yoga, ma di lasciarsi andare al movimento naturale seguendo la musica. Le partecipanti, di età  e condizioni fisiche molto diverse hanno esibito la loro arte del movimento. Guardandole muoversi percepivo la loro piacevolezza nel sentirsi libere di muoversi nel loro modo e tempo. A guidarle era la gioia del movimento, principio base di Nia.
Ho visto l’unicità e l’arte di ogni persona e mi ha commosso.
Guardandole notavo come ogni gesto fosse perfetto perché spontaneo, naturale, connesso visceralmente al loro essere.
Tanto spesso giudichiamo, ci confrontiamo con modelli di bellezza, ci sentiamo poco aggraziate e non ci ricordiamo che quello che gli altri vedono in noi è come stiamo nel nostro corpo.
Quando abitiamo bene nella nostra pelle non importa davvero quanti chili pesiamo o quante rughe abbiamo. Quello che conta è la nostra vera natura. Siamo quello che siamo o dobbiamo per forza passare due ore a truccarci prima di uscire di casa? Dobbiamo essere sempre al top, possiamo stare bene con noi stesse o siamo attanagliate da autogiudizio? Dobbiamo adeguarci a modelli di bellezza o di comportamento o possiamo essere quello che siamo? Al naturale?
 
Credo fermamente che le persone che vivono connesse al corpo e quindi nella piacevolezza del proprio essere siano più inclini a rispettare il corpo degli altri, grazie ad una “empatia espansa “ .
Per questo mi impegno a ricordare che ognuno di noi può farlo. E non solo. Sarebbe auspicabile che ognuno di noi lo facesse sempre, non per egoismo, o per primeggiare, ma per applicare agli altri la stessa empatia che possiamo provare per noi stessi.
In poche parole forse in questo momento storico dovremmo trovare il “giusto” amore per noi stessi prima di tutto.
Se accetto davvero me stessa accetto anche gli altri e non solo gli esseri umani, ma anche il mondo intero, animali, piante, la natura.
Sono convinta che la consapevolezza di sé sia la chiave per il rispetto  per gli altri e per il mondo in cui viviamo.
Credo quindi che l’ecologia parta da noi stessi.

 
Non abbiamo bisogno di continue prediche esterne, abbiamo bisogno di ascoltarci e quando lo facciamo capiamo che la cura del nostro habitat sia interno che esterno è fondamentale se vogliamo vivere nel benessere.
Tutti noi abbiamo un naturale desiderio di respirare a pieni polmoni aria fresca e pulita, di nuotare in acque limpide e trasparenti.
La consapevolezza di noi stessi ci fa diventare ecologisti? Si, in qualche modo sicuramente!
Cura del corpo, movimento consapevole, mindfulness e natura sono collegati.
Aver cura di noi stessi sottende gentilezza. E la gentilezza può venire traslata in sensibilità a tutto tondo.
Mio fratello Gianumberto fa il mio stesso lavoro su un piano molto diverso, ma estremante efficace. Gianumberto è entomologo e econarratore. Ha pubblicato molti libri già tradotti in molte lingue.
Rivolgendosi  ai bambini e ai ragazzi fa breccia nei cuori nella sensibilità di noi adulti.
Gianumberto non predica, racconta.
Narra storie della natura che fanno riflettere grandi e piccoli.
Racconta l’arte della natura. Ci stupisce con emozionanti collegamenti e facendolo ci educa allo stupore, alla bellezza, al rispetto e alla gentilezza che richiede il nostro habitat. 
 
Se volete sentire i racconti di Gianumberto lo troverete a Rimini il 23 Agosto. 
Il quell’occasione, dopo aver ascoltato Gianumberto vi inviterò ad ascoltare voi stessi e il vostro corpo con un breve e semplice assaggio di Nia e per finire vi invito ad un aperitivo insieme.
L’iniziativa gratuita si terrà a Rimini, il giorno 23 Agosto alle ore 18:00 nello spazio B.I.M.B.Y, in viale Ortigara 37.
Offerta libera