Mentre le allieve si crogiolano al sole e si riposano dalle fatiche di una lunga e pesante attività invernale, noi insegnanti di Nia sudiamo sette camicie per preparare nuove lezioni da insegnare quando le attività riprendono a pieno ritmo.
Sto esagerando e anche generalizzando. Non so esattamente cosa stiano facendo tutte le mie  colleghe, so solo che io e sicuramente anche qualche altra collega  sta approfittano del rallentamento dei corsi per preparare per le prossime lezioni.
Cosa ci vuole per imparare una lezione? Non ci vorrà certo tutta l’estate? 
In realtà alla base della filosofia di Nia c’è proprio questo: imparare una lezione non vuol dire imparare in modo meccanico dei movimenti e riproporli. Per imparare una lezione noi insegnanti dobbiamo “embody”, incarnarla. 
Questo comporta imparare davvero il diverso focus attraverso la pratica e non solo definirlo e lasciare che sia solo teoria. Tutti sappiamo ad esempio che il radicamento è fondamentale, ma siamo davvero radicati? 
Se vogliamo insegnarlo e farlo sentire ai nostri allievi dobbiamo averlo incorporato, sentito, fatto nostro. Questa è la vera profondità di Nia. 
Oltre che a portare  gioia , benessere e benefici immediati, ogni lezione  è un “pacchetto educativo”. Puoi “ consumare “ una lezione semplicemente così come è, ma puoi anche assaporare i dettagli e soprattutto scoprire come si ripercuote sul corpo anche dopo, sentire l’effetto prolungato del focus di ogni lezione. Cercare i veri tesori nascosti in ogni lezione.  
Durante il Training  Art of Sensation vengono poste le basi per affinare la capacità di percepire il corpo, allenare la ricerca la piacevolezza del movimento personale, ricevere le  vibrazioni della musica. Chi vuole insegnare dovrà poi veramente fare pratica e seguire vari passaggi 
A volte questi passaggi possono risultare lunghi e qualche volta si pensa che esistano scorciatoie. Ma possiamo così perdere e soprattutto far perdere qualcosa di prezioso. 
Imparare una nuova lezione di Nia può quindi sembrare una scalata del Monte Bianco. Così come per una scalata impegnativa quello che si impara e che si trova una volta raggiunta la cima  non è solo la vetta raggiunta.
Si impara a prestare attenzione a dove si mettono i piedi, si impara a dosare la propria resistenza, ad ascoltarsi, ad avere pazienza con se stessi, a lasciarsi ispirare dal percorso e a godere della vista. E una volta in cima, si impara a riconoscere il proprio valore. 
 
Come per una scalata in montagna così per intraprendere il processo di imparare una nuova routine conta il primo passo e la perseveranza.
Non so voi, ma per me allenare la mia perseveranza è importante. 
Se imparo a perseverare con una scalata in montagna, posso poi applicare questo skill in moltissime altre situazioni della vita: riordinare la casa tanto per fare un esempio.
Se non avessi imparato a perseverare credo che la mia vita sarebbe stata molto diversa. Non è solo merito di Nia, forse anche alle scalate in montagna che facevo con mio padre.
Certo è che i 23 anni di Nia mi hanno formato e dato strumenti che difficilmente avrei avuto.
Quindi, sia che una persona impari una lezione di Nia come allieva o come insegnante non finisce lì.
In entrambi i casi ci sono “effetti collaterali” positivi.  

 
Adesso sto imparando una nuova routine di Nia, Treasure, il tesoro. 
Uno dei passaggi richiesti per l’apprendimento di una routine è quello di  ballarla molte volte semplicemente come allieva, in “beginner’s mind, mente da principiante, senza sviscerare i movimenti o la musica.
Da più di una settimana sto ballando tutti i giorni in questo modo e oggi quando mi sono svegliata ho sentito il corpo come non lo sentivo da tanto: sciolto, libero, forte, allineato, rilassato.
Credo di aver trovato il mio tesoro!
Semplificando il focus di questa routine è il movimento a spirale e in particolare modo il movimento rotatorio che avviene nella colonna, ma anche nelle caviglie, anche, sterno, spalle e collo. 
Un focus molto utile dato se  pensiamo che ogni volta che camminiamo attiviamo rotazioni, il cross- crawl o meglio un movimento a   schema incrociato. Questo movimento incrociato non solo agisce positivamente sul corpo, ma anche sulla nostra mente. Muovendoci in cross-crawl creiamo integrazione emisferica: emisfero destro e sinistro vengono attivati contemporaneamente. Questa attivazione si ripercuote in maggiore coordinazione, maggiore fluidità, ma anche maggiore concentrazione e memoria. 

 
Io sono un un animale acquatico. Quando voglio integrare un movimento devo passare dall’acqua per farlo mio.
Ieri ho avuto la fortuna trovare il mare  limpido ed invitate. Sono rimasta immersa a lungo e spontaneamente ho sperimentato i movimento rotatori che sto praticando con la  nuova lezione. L’assenza di gravità e la spinta verso l’alto fornita dall’acqua mi consentiva una percezione completamente diversa del movimento, non solo mentre nuotavo,  ma anche nel galleggiamento. 
Il vero e proprio “flow state”. Certo in acqua tutto è naturalmente fluido.
Ma non serve essere nell’acqua per sentire e  utilizzare movimenti imparati a lezione. Puoi renderti conto delle parti che ruotano e girano mentre sviti la caffettiera, mentre cambi direzione camminando , mentre ruoti la testa per guardare dietro mentre fai retromarcia, quando passi il sale a qualcuno.
Se non hai ancora ballato la routine Treasure forse puoi allenarti prestando attenzione a come cammini, a come girano le spalle, a come la gabbia torace ruota quando cerchi qualcosa con gli occhi. 
Quando la ballerai forse sentirai fluidità di questi movimenti e la musica avrà la funzione dell’acqua, ti potrai forse sentire a tuo agio, e notare come senza sforza il corpo naturalmente sa cosa fare. 
In attesa di immergerti in Treasure lascia  ti invito a muoverti ascoltando la danza delle parti del corpo che ruotano, con o senza musica. 
 
Il “pacchetto educativo” di ogni lezione- e non solo di Treasure che sto imparando adesso,  è diverso e puoi utilizzarlo in ogni momento della tua giornata con o senza musica.
 Adesso continuo a girare e a cercare tesori perduti in punti del corpo che normalmente girano poco o solo in una direzione. Continuo a strizzare per liberare rigidità nel corpo prima di tutto ma gira e rigira sicuramente avverrà qualcosa anche a livello mentale ed emotivo. Chissà!
Quindi no che non finisce lì.