Come Nia insegna il nostro corpo è fiorente quando la dinamicità si rivela con eleganza, per dirla in lingua “Nia” : “dynamic ease”. Da anni cerco una traduzione adeguata per “dynamic ease”. Agio dinamico?
Non sempre la dinamicità viene associata all’agio, alla rilassatezza. Spesso sottintende un grande sforzo e non può venire vista o sentita come elegante.
Ma nella vita quello che ci viene meglio è sempre una derivazione dalla rilassatezza.
Quante volte vi sarà capitato di non riuscire ad aprire una porta non familiare e avete sforzato la serratura senza ottenere alcun risultato? A me spesso! Per poi rendermi conto che la chiave rispondeva piuttosto ad un delicato e fluido movimento del polso.
Possiamo quindi concludere che la base della dinamicità è la rilassatezza, la fluidità, il lasciar andare. E questo concetto è applicabile a tutto, dai nostri pensieri alle emozioni.
Si tratta di dynamic ease. Molto diverso dalla passività e dal non fare ma dal fare con il minimo sforzo per ottenere il massimo risultato. Nia , Feldenkrais e tante altre discipline si basano su questo. Cercare strade che possono essere diverse da quelle abituali per ridurre gli sforzi.

Pochi giorni fa, durante un allenamento in piscina con mio figlio Cosimo ho inaspettatamente avuto la chiara percezione di dynamic ease durante una gara di … lentezza.
Vince chi arrivava per ultimo.
Premetto che io e Cosimo abbiamo un modo di comunicare senza parlare soprattutto in acqua. Il movimento in generale, ma soprattutto il movimento in acqua ci unisce e ci mette in una relazione speciale.
Eravamo già in acqua da almeno un’ora quando abbiamo iniziato questa gara. Siamo partiti insieme e siamo rimasti sincronizzati nella fluidità del respiro, delle bracciate, della capriola, per tutte le due vasche che ci eravamo prefissati.
In quello spazio di tempo, rallentando ma non interrompendo il movimento mi sono sentita catapultata in uno spazio speciale. Non c’era fatica, non c’era fretta, non c’era sforzo. Mi sono sentita un tutt’uno con il resto del mondo, una completa continuità.
Posso definire la percezione come eleganza dinamica
Io, Cosimo, l’acqua, gli altri nuotatori, i raggi di sole nell’acqua, l’azzurro del fondo così come l’aria sopra. In soluzione di continuità. La morbida ma precisa bracciata fuori dall’acqua come quella sott’acqua. Come due pesci che nuotano in sintonia uno accanto all’altro. Con differenze di movimento quasi impercettibili. E soprattutto senza sforzo. Eleganti.

Anche in Nia provo spesso una sensazione simile. Quando la musica diventa la mia acqua.
Lo spazio in cui mi muovo corrisponde alla mia piscina.
Per trovarla devo abbandonarmi alla musica così come all’acqua e muovere il corpo come se non ci fosse attrito. Devo lasciare fare al corpo, guidandolo e ascoltandolo ma senza esigere niente.
Vince chi arriva senza sforzo, vince chi non vuole vincere a tutti i costi.