Sto preparando un workshop sull’Arte in Movimento a Roma e rifletto sulla bellezza e le varie forme d’arte.
Inevitabilmente rifletto anche sul rapporto arte e amore che trovo imprescindibili. Per me arte e amore hanno la stessa matrice.
Un artista mette amore in ogni minuto dettaglio delle sue creazioni, gli esperti d’arte osservano, gustano e amano ogni particolare, ogni sfumatura delle opere che amano.

Noi in Italia abbiamo la fortuna di essere sempre immersi nell’arte, così immersi che spesso non la vediamo, ce ne dimentichiamo. È appena ripartito per la Germania mio nipote tedesco che è stato mio ospite con due bambine e sono grata di questa visita.
Come sempre quando ho ospiti, soprattutto stranieri, ho la possibilità di vedere con i loro occhi e questa volta avevo anche occhi speciali di bambine e il loro punto di vista.
E proprio una di queste bambine, guardando un’opera dei Mutoid, scultori e artisti del riciclo residenti nella vicina Santarcangelo, ha definito le loro opere “gruselig schön” in traduzione inquietanti e belli. La bambina di sei anni ha visto la bellezza in qualcosa che la spaventava, come possiamo fare noi adulti, educati o meno all’arte.
Ma vediamo anche la nostra bellezza? Non mi riferisco solo alla nostra bellezza esteriore, ai chili di più, di meno, alle rughe, alla cellulite.
Mi riferisco alla bellezza del nostro corpo umano sia nei sui particolari che nella visione di insieme.
Sono appassionata e una studiosa del corpo umano eppure stranamente mi rendo conto di non vedere le persone nei loro dettagli, ma nell’insieme. Non so e non voglio dare una valutazione né positiva né negativa a questa mia particolarità che però mi colpisce.
“Hai visto che taglio di capelli ha Fabio? “
“Ma che occhi verdi ha Giovanna!”
No, non ho notato questi particolari. Ma come? Si, a volte faccio fatica a descrivere i dettagli del viso o del corpo delle persona, la mia mente spesso coglie l’insieme.
Non mi passa inosservata invece l’espressione degli occhi, l’atteggiamento del corpo, il movimento. Spesso vedo e guardo come stanno le persone più come sono.

Ogni tanto, mentre aspetto che inizi un film che mi interessa, mi capita di guardare con mio figlio il finale di un programma. I partecipanti al programma devono notare le somiglianze e capire se ci sono relazioni di parentela. Anche in questo caso mi rendo conto di non guardare i particolari, ma cerco relazioni tra le espressioni e nel modo di essere nel corpo.
Sappiate quindi che non dovete “avere paura” dei miei giudizi sul vostro aspetto esteriore perché molto probabilmente non vi vedo con una lente di ingrandimento.
Non vedo neanche me con la lente. Forse per questo motivo non sono pignola sulla ricrescita dei miei capelli e non mi trucco mai.

La mia lente di ingrandimento invece diventa molto sofisticata quando si tratta di guardare l’interno del corpo umano, guidata dal mio grande maestro, Gil Hedley. Gil fa un importantissimo lavoro di educazione all’anatomia e ha coniato il termine di Somonauta per indicare persone che scoprono, navigano e ammirano il corpo umano in tutte le sue forme.
Gil è un insegnante di anatomia integrale. Studia l’anatomia attraverso il lavoro di dissezione.
Gil Hedley esplora lo spazio umano interno, il disegno degli organi, dei tessuti, delle vene, dei muscoli, guidandoci con rispetto estremo ma soprattutto con ammirazione attraverso ogni millimetro del corpo, mettendo in evidenza le infinite diversità che la natura umana offre. Attraverso i suoi occhi vedo la bellezze, l’arte di ogni dettaglio della nostra anatomia.
I miei figli girano alla larga quando io studio anatomia integrale. Certo, potrei definire quello che vedo sui video “gruselig schön.
Ma quando riconosco la funzionalità del tessuto adiposo e quindi la protezione che fornisce agli organi, la percezione del mio grasso in più cambia.
Se ricordo a me stessa che la mia storia è scritta e viene raccontata dal mio corpo mi occupo meno del mio aspetto esteriore e più del mio spazio interno.
E tutto indica che il movimento è il trattamento cosmetico migliore che io possa dare al mio corpo.
Voglio mantenere la funzionalità di ogni mio muscolo, organo, tessuto e quindi mi muovo. Non solo per sentirmi bella, ma per vedermi bella.

Oggi invito quindi a rivolgere lo specchio anche un pò verso l’interno per vedere o immaginare la nostra bellezza a tutto tondo.